Oggi un articolo di Repubblica spiega perchè la Dante è ridotta cosí male, Sivigliani, sapete di cosa parlo vero?
Una delle poesie piú conosciute di Carducci è stata messa in musica da Fiorello, uno show man-cantante italiano. L'interesse sta nel fatto che praticamente tutti gli italiani conoscono questa poesia che s'intitola S. Martino.
Nella lirica "San Martino", Carducci, descrive l'atmosfera festosa del giorno di San Martino, cioè l'11 novembre in un borgo della Maremma Toscana. Questo giorno è molto importante per i contadini perchè segna la fine dela lavoro nei campi e l'inizio della sventura, cioè del travaso del vino dai tini, dove è stato messo a fermentare, nelle botti. All'allegria del borgo si contrappone la malinconia del paesaggio autunnale avvolto nella nebbia e colto all'ora del tramonto "tra le rossastre nubi".
San Martino
La nebbia a gl'irti colliPiovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.
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